Galleria Neon, Bologna

Via Francesco Zanardi 2/5
I-40131 Bologna

plan route show map

artists & participants

curator

press release only in german

Dal 4 al 25 ottobre neon>campobase ospita una personale dedicata a Gianni Pettena a cui si affianca un intervento di Luca Trevisani. L’anarchitetto Gianni Pettena espone Stanza (1987) e la recentissima Archipensieri 4 (2008), due opere che si muovono in una direzione di progettualità sensibile e aperta: nel lavoro più recente cinque elementi metallici si dispongono nello spazio per ricreare la facciata di un tempio classico, costruito secondo la proporzione divina (o sezione aurea). All'interno dell'ossatura metallica si avviluppano piante rampicanti, riprendendo il legame tra natura e architettura affrontato da Pettena fin dagli anni Sessanta. In questo modo l’artista accosta alla costruzione metallica il concetto di crescita in natura su un unico piano semantico di reciproca adesione. In una dimensione affine, Luca Trevisani ricostruisce confini e perimetri architettonici fittizi lasciando spazio alla partecipazione del pubblico con un’installazione sonora. Un sensore rilevando la presenza di chi si avvicina alla porta di accesso allo spazio espositivo innescherà un meccanismo che produce uno scoppio, lo stesso sistema che gli agricoltori utilizzano nei campi per scacciare gli uccelli: una strumentazione rudimentale che destabilizza lo spettatore e che richiama l’idea di disturbo, una tecnologia primordiale estrapolata da un contesto prettamente contadino e trasposta in ambito contemporaneo.

Gianni Pettena (1940) Insieme ad Archizoom, Superstudio e UFO, Gianni Pettena appartiene al nucleo originale del Movimento Radicale, una delle più influenti sperimentazioni in Italia nel campo del design e dell'architettura contemporanea. Utilizzando il vocabolario dell'arte concettuale e della retorica del discorso politico, Pettena ha indagato la trasformazione dello spazio fisico nel contesto urbano. Il suo libro l'Anarchitetto (1973) combina invenzione visiva e diario fotografico, ed è riconosciuto come il manifesto di un'idea di architettura intesa in senso più ampio. Attualmente è Professore di Architettura contemporanea all'Università di Firenze. Tra le sue ultime mostre ricordiamo "Il futuro del futurismo", alla GAMeC di Bergamo e "Manifesta 7" a Rovereto.

Luca Trevisani (1979) Investigare e idea di intimità, unione e comunità | un laboratorio astratto | la solitudine è una chimera | l’impossibilità di indipendenza sociale | Comunità | tracciare le linee di demarcazione per costruire un territorio | ciò che appartiene a ciò che è mio, ciò che appartiene agli altri. | misurare | separare. | L’utopia spaziale è un respiro continuo, un ritmo che cerca di imporsi sull’ambiente. | Flusso naturale e barriera artificiale | Unione e separazione. | Confini reali e confini inesistenti; percepiti o solo immaginati. | Ordine e disordine | confini visibili e confini invisibili. | L’infinità del paesaggio. | Nella notte di Chernobyl il vento ha spazzato il senso della mappa politica europea. | La geografia non ha valore. Quella notte, l’Europa unita è nata per davvero.

SISTEMI BINARI Un sistema di stelle binarie è un sistema costituito da due corpi celesti isolati che gravitano uno intorno all'altro, ognuno brillante di luce propria. Prendiamo in prestito dall'astronomia questo schema per costruire un progetto che pone in relazione il lavoro di due artisti. Potrà accadere che in alcuni casi si tratti di artisti appartenenti a generazioni diverse, altre volte di artisti di diversa provenienza, o ancora di artisti che agiscono in ambiti di ricerca differenti. Il dato comune è che si tratterà in ogni caso di due artisti che si incontrano in uno stesso spazio. Come in un'esperienza costruita in laboratorio proprio questa condizione di autonomia nella relazione reciproca è il territorio della ricerca che il progetto intende innescare. Individuare assonanze senza per questo pretendere di indicare filiazioni, senza voler individuare una forza gravitazionale preponderante che determini il moto di uno dei due elementi. Assumendosi tutti i rischi e accettando i margini di indeterminatezza e le possibilità di errore che l'esperimento comporta. E soprattutto con la consapevolezza che la nostra stessa presenza, il fatto stesso di scegliere di avvicinare di raccogliere in uno stesso luogo di osservare e di rendere tutto questo processo disponibile all'osservazione di altri, inevitabilmente sarà un terzo elemento destinato a turbare la dinamica del SISTEMA BINARIO.

only in german

SISTEMI BINARI.1
Gianni Pettena e Luca Trevisani
Kurator: Guido Molinari