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La Galleria Cardi & Co. è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Donald Baechler, che presenta una serie di nuovi lavori su carta e su tela. L’artista americano, nato nel 1956 ad Hartford, Conneticut, vive e lavora a New York. Donald Baechler utilizza una tecnica principalmente fondata sul collages: seleziona un gruppo di immagini destinate a fungere da sfondo, le incolla e poi dipinge su questa superficie irregolare il soggetto principale dell’opera. Il contrasto tra fondo e primo piano è molto importante, le due parti della composizione hanno significati indipendenti uno dall’altro. Il soggetto si distingue chiaramente, ha una vita propria, domina la base che risulta essere un brusio, un rumore di sottofondo, una realtà indipendente. Tuttavia il vocabolario visivo delle figure per lo sfondo e per il soggetto dell’opera è il medesimo. Si riferisce all’infanzia, alla memoria visiva dell’artista, ai sobborghi suburbani: i coni gelato, i palloni da basket, le motociclette, le foto segnaletiche di criminali minorenni. Tutte le immagini sono selezionate fra le migliaia che Baechler raccoglie ed archivia da anni. Solo alcune verranno poi effettivamente utilizzate: questo processo di accumulazione e selezione permette all’artista di essere certo della scelta di ciò che è realmente importante, una sorta di crescita e arricchimento interiore. Ogni figura viene in seguito riprodotta su tela o su carta, può essere stampata o serigrafata, dipinta o disegnata, proiettata o incollata. Baechler considera questo processo come una “purificazione”: l’immagine è liberata dal contesto originale, acquista un’esistenza autonoma, una forma anonima che possa essere riutilizzata in un contesto del tutto nuovo. Il passaggio successivo consiste nella preparazione dello sfondo: le immagini selezionate vengono incollate o disegnate sulla tela. Da questa prima operazione risulta una superficie irregolare su cui Baechler deve dipingere. Ed il modo in cui il soggetto viene portato a termine, rispecchia l’approccio creativo dell’artista. Il pennello non segue sempre la direzione data dalla mano, può deviare a causa delle irregolarità della base. L’artista deve allora ripassare sul segno appena tracciato, deve correggerlo o partire di nuovo dal principio: “Secondo me questo è un metodo critico che costruisce una storia, o l’illusione dell’esistenza di una storia nel quadro”.

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Donald Baechler