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La mostra, promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con la Regione Umbria e la Fondazione Albizzini - Collezione Burri di Città di Castello, è dedicata ad Alberto Burri, a dieci anni dalla sua scomparsa, alla sua personale ricerca sulla “materia” e a quella di altri artisti, che ha caratterizzato e cambiato, in Europa come nel resto del mondo, l’arte dal secondo dopoguerra ad oggi.

L’esposizione intende illustrare il percorso che ha portato gli artisti alle forme di arte attuale, mettendo a confronto epoche e stili, assonanze e discrepanze, scuole e outsider, offrendo un panorama esaustivo degli artisti principali, mantenendo sempre come centro propulsivo di questa radicale trasformazione dell’arte, il lavoro del maestro di Città di Castello. L’esigenza degli artisti di confrontarsi con la materia, utilizzandola come strumento di innovazione linguistica o addirittura rendendola il fulcro della propria poetica, non solo diede vita a uno dei mutamenti più radicali nella storia dell’arte contemporanea, introducendo nel fare artistico una semantica radicalmente diversa, ma ha anche aperto la strada a successive ricerche nella concezione spaziale e nella strumentazione tecnica dell’opera d’arte.

La prima parte dell’esposizione sarà dedicata ad artisti che, contemporaneamente ad Alberto Burri, anche se con differenti approcci, hanno operato nella direzione di un profondo rinnovamento della pittura tradizionale, quali Antoni Tàpies, Jean Fautrier, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Cy Twombly, Franz Kline, Conrad Marca–Relli, Ben Nicholson. Le loro opere saranno presentate in mostra insieme ad un nucleo di opere del maestro umbro significative dei passaggi principali del suo intero percorso artistico, dalle iniziali prove dai sacchi, ai legni e ai ferri, alle plastiche, alle combustioni, ai cretti fino ai grandi cellotex. Una sezione sarà dedicata al confronto con la ricerca tra new dada e pop art degli americani Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Jim Dine.

La seconda parte della mostra presenterà artisti italiani e stranieri che dopo Burri hanno usato materiali non tradizionali nelle loro opere (dai detriti agli avanzi industriali a materiali organici e naturali), mutando radicalmente il volto dell’arte nella seconda metà del XX secolo. Tra gli artisti rappresentati figureranno Piero Manzoni, Ettore Colla, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Giuseppe Uncini, Mario Schifano, Gino Marotta, Mario Ceroli, Manuel Millares, Raphael Canogar, Antonio Saura, Arman, César, Yves Klein, Jacques Villeglé, Leoncillo, Joseph Beuys, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Giuseppe Penone, Ansel Kiefer, Damien Hirst, Julian Schnabel.

La mostra è curata da Maurizio Calvesi e Italo Tomassoni, con la collaborazione di Lorenzo Canova, Chiara Sarteanesi, Rosella Siligato e Maria Grazia Tolomeo.

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Burri. Gli artisti e la materia 1945 - 2004
Kuratoren: Maurizio Calvesi, Italo Tomassoni

Werke von Alberto Burri, Antoni Tàpies, Jean Fautrier, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Cy Twombly, Franz Kline, Conrad Marca-Relli, Ben Nicholson, Piero Manzoni, Ettore Colla, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Giuseppe Uncini, Mario Schifano, Gino Marotta, Mario Ceroli, Manuel Millares, Rafael Canogar, Antonio Saura, Arman , César , Yves Klein, Jacques Villegle, Leoncillo, Joseph Beuys, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Giuseppe Penone, Anselm Kiefer, Damien Hirst, Julian Schnabel